C’è chi ci crede e chi ci prova
Ormai ci conoscete, è vero, ma forse non molti sanno come tutto è cominciato. Inseguiamo oggi il sogno che è stato prima di tutto dei nostri nonni.
Erano gli anni 80, quando le ricerche si facevano in biblioteca e per sapere una notizia bisognava aspettare il telegiornale. Gli anni in cui gli adulti si divertivano coi quiz di Mike Bongiorno e i bambini col vestito di Goldrake.
Negli anni 80 mamma Cecilia era una giovane promessa del calcio femminile e nonno Secondo gestiva con successo la ferramenta di famiglia.
Ma come succede con i grandi amori, è stato un colpo di fulmine: insieme a nonna Marisa si innamorò di un’idea. L’idea di cambiare vita, svegliarsi la mattina e riscoprirsi in un posto nuovo, a fare cose diverse da quelle che lo avevano accompagnato fino a quel momento. L’idea di costruire un futuro alternativo per tutta la famiglia, scegliendo un luogo che potesse restituire la serenità della natura in cui si immerge.
Da Spilamberto a Castello di Serravalle: nonno Secondo e nonna Marisa acquistano così un podere abbandonato e si danno da fare per rimetterlo in sesto e restituirgli la sua antica dignità, oltre che un volto rinnovato.
È il 27 luglio 2001, quando finalmente il progetto non è più solo un’idea, ma una solida realtà, come direbbe qualcuno.
Si chiama Agriturismo Ca’ Lunati, e se oggi avete una lochescio da diesci mentre mangiate i nostri tortellini è perché due signori coraggiosi e visionari ci hanno creduto abbastanza.
Per chi ancora non si fosse iscritto alla nostra 🌱 newsletter 🌱: vi state perdendo le immagini esclusive del passato calcistico di mamma Cecilia, di nonno Secondo nella sua versione precedente, alias in ferramenta, e di nonna Marisa con il frutto del suo lavoro.